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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI RAPPESENTANTI DELLA CASSA NAZIONALE DEL NOTARIATO

Sala Clementina
Venerdì, 6 dicembre 2019

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Distinti Rappresentanti della Cassa Nazionale del Notariato!

Sono lieto di accogliervi al termine del centenario di fondazione di questo Ente di previdenza. Vi saluto cordialmente, ad iniziare dal Presidente, che ringrazio per le sue parole. La vostra Cassa di previdenza ha una duplice finalità: assicurare un assegno supplementare ad ogni notaio in esercizio, i cui onorari non raggiungano una determinata soglia; e sovvenire i notai in pensione e le loro famiglie che si trovano in condizioni di particolare necessità.

Entrambi gli aspetti si ispirano al principio di solidarietà, alimentando il senso di comunione all’interno della categoria. A queste due finalità principali del vostro Ente, si aggiungono altre attività di assistenza in favore della formazione dei notai di prima nomina, che si trovano in condizioni di disagio, come pure la concessione di assegni di studio a favore dei figli dei notai in condizioni economiche precarie. Vi incoraggio a conservare queste linee di mutuo sostegno, che attengono alla vostra identità oltre che alla vostra storia. Essi sono elementi caratteristici che rendono più credibile la vostra attività e suscitano apprezzamento nei vostri confronti.

In un contesto sociale segnato sempre più dal desiderio di gareggiare nell’“autostrada” del profitto, che obbliga a marciare sempre nella corsia del sorpasso, voi siete chiamati ad esercitare il vostro ruolo in spirito di autentico servizio. La vostra presenza nella dialettica della contrattazione è il sigillo non solo della legalità, di cui voi siete custodi, ma dell’equilibrio e della ponderatezza e quindi, in ultima analisi, della giustizia. Nelle sfide che avete davanti aiutate la società a diventare più umana, mettendovi in ascolto e avvicinando il vostro sapere a tutti. Si tratta di farsi mediatori tra la legge e le esigenze socio-economiche con il rigore che è proprio del notaio, fornendo una corretta applicazione delle norme, ma anche mediante la cura attenta delle aspettative della gente e del loro bisogno di certezze e di tutele. Nell’ambito della sua attività il notaio, per essere coerente con la sua professione, si sforzerà di nutrire una sincera sensibilità per la dignità e i diritti delle persone che a lui si rivolgono; non mancherà di difendere come principi irrinunciabili tutto ciò che è giusto e tutto ciò che è vero; senza dimenticare la carità, virtù principale e necessaria nelle relazioni interpersonali.

Come ricorda il Concilio Vaticano II, «siamo testimoni del fatto che sta nascendo un nuovo umanesimo, in cui l’uomo si definisce per il suo senso di responsabilità nei confronti dei suoi fratelli e della sua storia» (Gaudium et spes, 55). Questa affermazione induce gli operatori dei diversi settori della vita pubblica ad essere protagonisti di un servizio efficace e fraternamente giusto, al fine di collaborare alla realizzazione di un ordine sociale che risponda più fedelmente alla legge di Dio e alle norme etiche che da questa derivano.

La delicata professione di notaio occupa un posto importante nella struttura di ogni società. Da ciò deriva la necessità di prendere coscienza di alcune qualità fondamentali: competenza tecnica e integrità morale sono una garanzia per poter esercitare rettamente questo importante servizio alla collettività. Si tratta di valori tanto necessari nella pratica dell’attività professionale di ognuno, ma che diventano imprescindibili in voi, che siete gli intermediari fra l’individuo o il gruppo sociale che ricorre alla vostra funzione e l’ordine giuridico stabilito di cui siete chiamati ad essere fedeli interpreti ed esecutori. Tutto questo vi deve spingere verso una conoscenza sempre più profonda dell’ordinamento legale, con lo sguardo rivolto in ogni istante al bene superiore dell’essere umano e della società stessa, cioè al bene comune.

Vi incoraggio a continuare ad agire con sollecitudine verso chiunque si rivolga a voi, e ad animare sempre con i valori fondanti la vostra Cassa di mutua assistenza. Invoco la benedizione del Signore su di voi, su ognuno di voi, sulle vostre famiglie, che il Signore benedica tutti, e anche su quanti voi qui rappresentate. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.


L'Osservatore Romano, Edizione quotidiana n. 279 del 7 dicembre 2019

 



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